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Sommario

  1. Come...?
  2. Dove...?
  3. Perché...?
  4. Chi...?
  5. Che cosa...?
  6. Quando...?


Come...?

Le colichette

Vorrei sapere cosa fare contro le "colichette" grazie.

Le coliche, nel caso di un lattante che presenta buona crescita e nessun altro sintomo aggiunto, sono chiaramente solo un disturbo funzionale. "Disturbo" di nessuna rilevanza patologica se non
nell'ansia che possono ingenerare nella madre e di rimando nel nucleo familiare e nello stesso pediatra curante, cui la mamma spesso si rivolge di fronte al "dilagare" delle coliche.

L'eziologia delle coliche è varia. Sicuramente, almeno in parte è sostenuta dalla fermentazione di zuccheri (parte del lattosio e degli oligosaccaridi nel caso del latte materno) a livello intestinale, con produzione, fra gli altri, degli acidi grassi a corta catena, molecole "volatili" (che peraltro, da osservazioni in vitro, indurrebbero una maturazione ed una differenziazione delle cellule intestinali stesse). Una parte di eziologia è sicuramente associata anche a fenomeni di iper-peristalsi,
a loro volta connessi all'espressione, più o meno marcata, di rigurgiti. Nell'insieme, la colica addominale sembra espressione di fenomeni fisiologicamente "positivi", associati alla fermentazione in
sede intestinale, e connessi anche alla presenza di una flora ad effetti "positivi" (tanto è vero che anche gli allattati al seno soffrono di coliche).

Non è necessario combatterle con formule "speciali" per indicazioni "speciali" nè tantomeno sospendere il latte materno, che sicuramente è l'alimento migliore per il lattante, la cui
fisiologia è preparata per le molecole complete contenute nel latte materno (o, in sua mancanza, nelle formule standard).

Di fronte ad una buona crescita, credo che il primo provvedimento dovrebbe essere quello rassicurativo.  

Non sono pochi i lattanti con questo tipo di disturbi, e le esperienze dei pediatri a riguardo sono molto spesso frustranti nel senso che l'uso di farmaci antispastici o antiflatulenza non è risolutivo, almeno fino al divezzamento, quando, con alterne vicende, le acque finalmente si calmano..... e le coliche gassose
passano, come per incanto.

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Dove...?

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Perché...?

Chiarimento

gent.mo dottore, mia figlia di 50 gg si nutre di latte artificiale ............. HA, ma ho notato che con l'uso di questo latte le sue feci sono di colore VERDE e non gialle come finora erano.inoltre, a volte , sono molto dure.

Cosa mi consiglia?

 

Caro papà,

la sua bambina presenta uno dei fenomeni che spessissimo si accompagnano alla dieta con "latte artificiale": l'emissione di feci dure.

Essa è legata alle caratteristiche proprie di questi tipi di latte che, per quanto molto simili a quelle del latte materno, non sono tali da riprodurne fedelmente le proprietà. Se l'emissione di feci non provoca dolore e avviene regolarmente 1 volta al giorno o anche ogni 2-3 giorni, senza che la bambina manifesti disturbi di alcun genere, non si deve intervenire in alcun modo; anche il colore delle feci non assume alcuna importanza ed è dovuto al tipo di flora batterica che colonizza l'intestino, che è diversa se un bambino viene allattato al seno o artificialmente.
Solo se l'evacuazione è dolorosa e avviene con un intervallo superiore ai 3-4 giorni si può intervenire prima con somministrazione di microclisteri di glicerina, per lubrificare le feci e favorirne l'emissione, e poi con somministrazione quotidiana di lattulosio per un periodo piuttosto lungo, tanto da riequilibrare le funzioni dell'intestino.

 

Perché...?

una craniostenosi presa in ritardo e operata tardi può causare emiparesi. entro quanti mesi è opportuno eseguire intervento per craniostenosi. alla nascita è visibile questa patologia.

grazie un papà.

 

Caro Papà

Con il termine “Craniostenosi” viene indicata la causa stessa della malformazione, cioè: la precoce fusione (“stenosi”) di una o più suture craniche (ove per sutura indichiamo quella porzione delle ossa craniche che si va ad articolare con l’adiacente, e che in condizioni di normalità permette il normale sviluppo del cranio stesso, e di conseguenza della massa cerebrale.
La prematura fusione può avvenire a carico di una o più suture craniche ( in quest’ultimo caso aumenta il rischio di ritardo mentale).L'anomalia non sempre presente alla nascita si evidenzia dal primo al quarto mese di vita, età in cui diventa possibile una diagnosi certa ,dopo aver osservato nei mesi precedenti l'evoluzione della conformazione del cranio.Il bambino dovrebbe essere seguito da un neuropediatra che richiede quando necessario il parere del neurochirurgo.
La terapia delle craniostenosi è di tipo chirurgico e consiste nel rimodellamento della scatola cranica.
L’intervento va eseguito precocemente, nel primo anno di vita (il periodo ideale si situa tra i 4 e gli 8 mesi), in modo di utilizzare la capacità plastica della crescita cerebrale e la possibilità di rigenerazione ossea dello strato interno della dura madre, cioè la parte esterna delle meningi (le membrane che rivestono il cervello). La correzione chirurgica precoce presenta inoltre il vantaggio di causare un minimo impatto psicologico per l’ospedalizzazione e di ridurre il rischio di esposizione a traumi cranici. Le tecniche chirurgiche attualmente in uso portano a risultati estetici e funzionali ottimi, soprattutto nel caso della craniostenosi sagittale, che è la forma meno grave dal punto di vista funzionale e la meno complessa per quanto riguarda il suo trattamento.

 

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Chi...?

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Che cosa...?

 

Mio figlio di 14 mesi presenta il "dito a scatto" ad entrambi i pollici.
Ho consultato un ortopedico che mi ha consigliato di attendere per l'intervento perché troppo piccolo, però lui personalmente non ha mai avuto altri casi del genere riguardanti bimbi con tale disturbo.
Cosa mi consiglia a riguardo ?
Dove posso rivolgermi per ulteriore consulto.
La ringrazio anticipatamente.
Cinzia
 
Gentile mamma,
conviene attendere perchè è frequente la risoluzione spontanea e definitiva del problema; l'intervento chirurgico va riservato ai casi che persistono oltre i 4 anni.
Un saluto cordiale A.V.
 
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Quando...?

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Per ulteriori informazioni, contattare:

Associazione per la difesa del neonato "Onlus"
SEDE LEGALE E SEGRETERIA C.DA RAMITELLI 52/C 86042 CAMPOMARINO
TEL/FAX 0875 57421 - 3392401480


SEDE OPERATIVA PRESSO:

REPARTO DI NEONATOLOGIA OSPEDALE "A.CARDARELLI"

CAMPOBASSO TEL 0874 409499

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Ultimo aggiornamento: 21-06-2010.